A proposito
di Medjugorje…..!
Di
fra’ Marinko Sakota (Parroco a Medjugorje)
Io sono padre Marinko e sono cappellano
qui a Medjugorje da settembre dell’anno scorso. Con Medjugorje sono collegato
sin dagli inizi. Sono nato in un paese vicino a Medjugorje; a 5 km da qui.
Quando la Madonna è apparsa io avevo 13
anni. Noi abbiamo sentito subito la notizia, subito il secondo giorno. Già il
terzo giorno ero sulla collina delle apparizioni con gli altri e con i
veggenti. In questo modo ho seguito Medjugorje sin dall’inizio fino ad oggi. A
causa di Medjugorje io ho scelto questa vocazione. Grazie a Medjugorje cerco di
vivere il Vangelo. Medjugorje per me è la scuola del Vangelo. Come si vive il
Vangelo. Medjugorje, quindi, non porta nulla di nuovo; non porta un
insegnamento nuovo. Ci aiuta a vivere adesso ciò che ci era già stato dato.
Quindi Medjugorje è un risveglio. Noi conosciamo il Vangelo anche senza
Medjugorje; conosciamo bene l’invito alla preghiera; conosciamo l’invito a
vivere la santa Messa; la confessione; la conversione; la pace…, ma noi non
viviamo questo. E questo è il nostro problema. Noi sappiamo questo: bisogna
pregare, digiunare, confessarsi. Noi conosciamo bene i comandamenti del
Signore; il comandamento di Gesù: ama il tuo Dio, ama il tuo prossimo, ama il
tuo nemico, perdona… Tutto questo lo sappiamo già. Ma, lo viviamo? Viviamo
queste parole? Noi dimentichiamo. Perché lo sappiamo soltanto e tutto questo
che sappiamo non è penetrato nella profondità del nostro essere; si è fermato
sulla superficie. Come quel seme di cui Gesù parla. Se la parola di Gesù sul
perdono non è penetrata profondamente nel mio essere vuol dire che io non vivo
di questa parola. Se la parola "ama il tuo Dio" non è penetrata
profondamente nel mio essere io non vivo di questa parola.
Io amo Dio? Io conosco questa parola, ma
chiediamoci: Io amo Dio o no? Ho il tempo per Dio o no? Quando ci troviamo
nella situazione di andare a Messa o poter fare qualcos’altro chiediamoci: per
che cosa ci decidiamo? Chiediamoci se veramente amiamo Dio. Siamo capaci a
dire: adesso spengo la tv e dedico il tempo alla preghiera? Amo Dio o no? Cosa
significa Dio per me?
Amo il mio prossimo o no? Io conosco
questa parola, questo comandamento… Ma amo il mio prossimo, o no? Ho il tempo
per il mio prossimo oppure tutto il resto è sempre più importante? Vedo tutto
ciò che è positivo nel mio prossimo? Amo il prossimo?
Da tutto questo possiamo capire che noi
sappiamo bene tutte queste cose, però non le viviamo.
Noi uomini abbiamo portato alla perfezione
la tecnica e il progresso, ma abbiamo trascurato lo spirituale. Ecco perché
Maria ci risveglia. Ci risveglia dal sonno. Come Gesù ha fatto coi suoi
discepoli nell’Orto degli Ulivi. Loro sono lì vicino a Lui, ma si sono
addormentati. E Gesù li sveglia. Ecco: noi abbiamo bisogno di questo. Un
continuo risveglio. E questo è Medjugorje. E noi abbiamo bisogno di questo.
Comprendere che io non sono soltanto un essere materiale; sono anche un essere
spirituale. Non devo soltanto pulire la mia camera e il mio corpo, ma anche la
mia interiorità. E non soltanto nutrire il corpo, ma anche l’anima. Non
soltanto lavorare e sviluppare le cose esteriori, ma crescere anche
interiormente, spiritualmente. Ecco: questa è Medjugorje.
Adesso desidero condividere un po’ le mie
esperienze su Medjugorje. I messaggi della Madonna per me sono un aiuto per
vivere ciò che ho saputo già. Dunque io sapevo che dovevo perdonare, ma come
farlo? Io sapevo già che bisogna digiunare… La Madonna ci invita a digiunare
col cuore. Ma come farlo? E perché farlo? Io conoscevo le parole di Gesù quando
dice: Prendi la tua croce. Ma perché prenderla? E come? Qual è il senso della
croce? La Madonna dice: La croce diventi la gioia per voi. La croce è la gioia.
Non sono forse contraddizioni? Una volta, quando avevo un conflitto con una
persona, un mio amico con cui non abbiamo parlato per un paio di giorni, ho
letto un libro scritto da padre Slavko Barbaric dove erano scritte le parole
che la Madonna ha rivolto al gruppo di preghiera del veggente Ivan: Pregate per
l’amore verso la persona che vi ha offeso. Pregate finchè non vedete tutto ciò
che è positivo in quella persona. Questo mi ha aiutato a capire come perdonare.
E io ho fatto così. Ho pregato così: Signore donami l’amore verso questa
persona. Così ho pregato per tre giorni.
Dopo tre giorni ho esperimentato la
liberazione. Dopo tre giorni ho potuto avvicinare quell’amico e stringergli la
mano. In questa esperienza ho capito tante cose e da allora sempre prego così.
Con le persone che mi offendono, mi feriscono, che sono pesanti per me, che non
mi piacciono, prego sempre così: Signore dammi l’amore per questa persona. In
questa esperienza ho capito perché Gesù ha detto: Amate i vostri nemici. Ho
capito perché Gesù ha detto: Pietro devi perdonare 70 volte 7. Attraverso
questo ho capito tutto: il senso del perdono. Ho capito che perdonare è la
guarigione dell’anima, la liberazione. Non dobbiamo neppure più usare la parola
"perdono", ma "guarigione", "liberazione"
dell’anima. Ho capito anche che non siamo giusti nei nostri confronti. Siamo
giusti nei confronti del corpo e non siamo giusti nei confronti della nostra
anima. Senza riflettere troppo andiamo subito a guarire qualsiasi ferita del
corpo e dimentichiamo le ferite dell’anima. Le dimentichiamo per giorni, mesi,
anni. Portiamo le ferite dentro e non siamo felici… E non c’è pace. Non
riusciamo a dialogare gli uni con gli altri… E siamo infelici. Perdonare
significa proprio questo: guarire l’interiorità. Quando qualcuno mi offende, mi
ferisce, nella mia interiorità comincia ad esserci l’inverno: tutto è gelido.
Quindi il gelo è dentro di me.
Usiamo spesso questa espressione: I nostri
rapporti sono gelidi. Sono diventati freddi, ghiacciati. Sappiamo che durante
l’inverno nella natura non cresce nulla. Tutto è tranquillo, tutto è presente
sotto terra, negli alberi, ma non ci sono le condizioni per la crescita: non
c’è calore. Invece durante la primavera comincia ad arrivare il calore, il sole
e tutto comincia a crescere e germogliare. Quando prego per l’amore,
"donami Signore l’amore per la persona che mi ha offeso", io prego
per il sole, per il calore. E allora il ghiaccio dentro di me comincia a
sciogliersi e dentro di me comincia a svegliarsi l’amore.
Quando qualcuno mi ferisce questa ferita
chiude i miei occhi per vedere il bene che esiste nell’altro. E non vedo nulla
di positivo nell’altro; vedo solo le sue negatività. Perché la ferita mi apre
gli occhi per le negatività e il mio cuore diventa chiuso: cuore di pietra.
Invece quando prego per l’amore i miei occhi si aprono. La Madonna dice:
Pregate per l’amore finchè non vedete il positivo nell’altra persona. Prego per
l’amore e i miei occhi cominciano ad aprirsi e vedo il positivo nell’altra
persona e io comincio a liberarmi. Esco dal mio carcere. Divento libero. Guarisco.
Divento capace di vivere la pace. Certo che su questo argomento ci sono tante
domande.
Tutti dicono: Ma come faccio a perdonare
qualcuno che ha commesso gravi ingiustizie nei miei confronti? Oppure: io
perdono quella persona, ma lei non vuole parlare più con me. Oppure: Posso
perdonare, ma non posso dimenticare. Oppure: Come faccio a perdonare il male
che è stato commesso nei miei confronti? Tutte queste domande ci portano nella
direzione sbagliata. Perché noi dimentichiamo che perdonare significa la guarigione
della mia interiorità. E non ha nulla a che fare con l’ingiustizia.
L’ingiustizia rimane ingiustizia e bisogna lottare contro. Ma io devo guarire
la mia interiorità; non portare questo dentro di me. Perché questo mi pesa. Non
si è più capace ad incontrare gli altri. Non c’è più pace interiore.
Oppure quando si dice: Posso perdonare, ma
non posso dimenticare. Perché dimenticare? E’ contro la ragione. Non dobbiamo
parlare di "dimenticare", ma dobbiamo usare un termine diverso:
"guarire i ricordi". Come una ferita del corpo: quando guariamo
rimane la cicatrice, ma non fa più male. Quando vedo la cicatrice mi ricordo:
qui c’è stata una ferita, ma non mi fa più male.
Tutto questo viene insegnato nella Bibbia.
Nella Bibbia è scritto tutto. Nulla è saltato. Ci sono tantissime cose
importanti. Le cose terribili, ma anche questo è ottimo. Nulla è stato saltato
nella Bibbia. Pietro ha rinnegato Gesù. Aveva un’immagine sbagliata di Gesù. Ma
lui è guarito. San Paolo stesso dice: Io sono stato persecutore dei Cristiani.
Lui non ha taciuto questo fatto. Lui metteva i Cristiani in prigione o li
uccideva. Era presente alla morte di Stefano. Ma san Paolo è guarito. I suoi
ricordi sono guariti. Lui ha capito: Gesù mi ama.
Ecco, cari amici. Questo è il senso del
perdono. Guarire dentro.
Adesso voglio toccare altri due argomenti:
croce e digiuno.
Tutto è collegato. La Madonna dice:
Digiunate col cuore. Io ho esperimentato il digiuno durante un ritiro con padre
Slavko. Ritiro di digiuno a pane e acqua per sette giorni. E oltre questo
riuscivo a digiunare qualche volta il mercoledì e il venerdì a pane e acqua,
come ci invita la Madonna. Ma vi dico sinceramente che non ho vissuto il
digiuno a pane e acqua con gioia. Era difficile per me. Faticavo. Ma, da
qualche mese, da quando sono di nuovo qui, io ho detto a me stesso: Comincia a
credere alle parole della Madonna come hai creduto alle parole "ama il tuo
nemico". Perché le parole della Madonna sono autentiche. Io mi sono
convinto di questo. In questo momento non le capisco, ma sono vere. E ho
cominciato a pregare secondo questa intenzione: Signore donami l’amore, perché
io mi innamori del digiuno e perché il digiuno diventi per me la gioia. E
questo è avvenuto veramente. Adesso il digiuno a pane e acqua per me è
veramente gioia. Vedo e sento tanti frutti che provengono da questo digiuno.
Non voglio prolungarmi su questo argomento.
Mi interessa l’argomento che voglio
condividere con voi: La croce. La Madonna dice: La croce per voi diventi la
gioia. La croce è la gioia. Anche in questa cosa ho detto a me stesso: credi
alle parole della Madonna. Devono essere vere, perché Gesù dice: Accetta la tua
croce. San Paolo dice: La croce per noi Cristiani è la saggezza, la sapienza.
Vuol dire che in essa è nascosto qualcosa. Io non capisco. Ho capito che anche
le persone possono essere le croci per me: una croce pesante. Le parole della
Madonna, "ama coloro che ti hanno offeso", le ho prese e le ho
applicate al concetto della croce. Ho cominciato a pregare per le persone che
sono pesanti per me. Anche verso i confratelli con i quali vivo. Se un
confratello è pesante per me: Signore donami l’amore per questa persona. E così
prego. Dopo un breve periodo di esercizio intenso, questa persona non è più
croce per me. Mi diventa addirittura simpatica, perché comincio a scoprire le
caratteristiche positive in questa persona.
In genere abbiamo una difficoltà riguardo
alla croce: Noi vediamo solamente il lato anteriore della croce. E Paolo dice:
La croce è la sapienza. Dove è nascosta questa sapienza? In questo mi hanno
aiutato le parole della Madonna. Al gruppo di preghiera di Ivan la Madonna ha
detto: Pregate davanti alla croce i misteri gloriosi del rosario. Pregate i
misteri gloriosi davanti alla croce. Questo significa: Guardate il lato
posteriore della croce. Questo è importante. Ecco perché Gesù dice: Accetta la
tua croce. Dopo sarà più facile per te. Se non accetto la croce tutto diventa
difficile. Non vedo più la luce. Per esempio: un giovane che ha le solite
difficoltà giovanili e non accetta queste difficoltà (la sua croce), incontra
un altro che gli dice: accetta un po’ di droga. La croce in quel momento
sparisce. Non c’è più ciò che è spiacevole. Ma dopo? E domani? Domani arriva la
croce. La schiavitù. E così tutte le altre cose.
Ecco perché Gesù dice: Beati quelli che
soffrono adesso qualcosa, perché dopo sarà diverso.
Ecco, cari amici, questa è stata una
piccola introduzione nello spirito di Medjugorje, secondo le mie esperienze, la
mia prospettiva. La Madonna ci educa e ci guida pian piano. Ci insegna come
giungere alla pace. Ma la pace profonda.
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