Il racconto
del primo testimone dei fatti di Medjugorje… Marinko Ivankovic…
Come ha vissuto il miracolo delle apparizioni della Madonna un
tranquillo meccanico di Medjugorje, durante i primissimi e confusi momenti in cui i giovani
veggenti cominciarono a raccontare l’incredibile esperienza che stavano
vivendo? Marinko Ivankovic è, oggi, un pensionato come tanti altri che
trascorre serenamente la sua vita nel piccolo borgo croato; è vicino di casa
dei veggenti e, nel corso degli avvenimenti del 1981, si è confrontato con loro
e ha ascoltato i loro racconti. Ha tenuto perfino un diario, stranamente
scomparso, in cui ha descritto tutto quello che era accaduto e di cui, suo
malgrado, era stato testimone, annotando anche le proprie sensazioni, i dubbi e
le emozioni provate in quegli attimi frenetici.
Marinko non ha bisogno di nessun promemoria per ricordare quel fatidico 25 giugno 1981: Da sempre vicino di casa dei veggenti, la sua memoria conserva perfettamente ogni attimo vissuto quando, mentre si trovava in macchina ( aveva 38 anni ) per andare a lavoro, si fermò per dare un passaggio a Marija e a Vicka che si dovevano recare a Citluk per un corso di formazione scolastico. Mentre erano tutti insieme in macchina, Vicka non potè fare a meno di raccontare all’uomo ciò che le era accaduto il pomeriggio precedente: aveva visto la Madonna. Non solo: continuava a vederla sul Podbrdo anche mentre era con lui e Marija in auto. Marinko fu sorpreso da queste affermazioni, arrestò improvvisamente la macchina, si voltò e fissò incredulo la ragazzina, chiedendole di raccontare tutto per filo e per segno. Ella gli confidò tutto: la paura, la fuga verso casa, il ritorno sulla collina, la visione della Gospa.
Ripensando a quei momenti, Marinko riferisce di aver creduto
a Vicka immediatamente, di non aver avuto nessun dubbio nè sulle sue parole
nè su quanto ella diceva di aver visto: si riservò, però, la possibilità di
andare a parlare con Ivan, un altro dei veggenti di Medjugorje, per avere la
conferma del racconto della ragazza. Ma i travolgenti eventi successivi non
poterono che confermare ulteriormente quanto stava accadendo: Marinko si
ritrovò a parlare con tutti i veggenti, ancora scombussolati dall’accaduto, ad
ascoltare i loro racconti comuni, ma diversi, a consolare Ivanka, incapace di
frenare il pianto sconsolato per avere visto la Madonna e avere saputo che la
sua mamma, morta tempo prima, stava bene ed era con lei. Decise di rivolgersi a
un sacerdote, cercò Padre Jozo che, però, non era a Medjugorje. Il sostituto
gli rispose di non poter fare nulla in merito a questa vicenda, poichè se
qualcuno dice di aver visto la Madonna, questo resta un fatto assolutamente
privato e personale.
La concitazione e la tensione di quei momenti erano altissime, il paese in subbuglio, la notizia si spargeva veloce, cominciavano già i primi pellegrinaggi dei paesani sul monte: nessuno, in realtà, sapeva cosa pensare veramente, ma la devozione e lo stupore per un evento di tale portata non potevano essere trattenuti. Marinko visse quegli attimi fianco a fianco ai veggenti, condotto da loro nel punto preciso dove essi dicevano di vedere la Madonna ed il quarto giorno delle apparizioni lasciò una croce bianca per ricordarne il punto preciso.. L’uomo fu l’unico a riuscire a parlare con i ragazzi anche durante l’apparizione, nel momento culminante dell’estasi, quando essi cadono in ginocchio e appare la Madonna: rivolgeva loro le sue domande e otteneva le risposte, consapevole del fatto che la Madonna, in quei momenti parlava e si manifestava ai suoi prescelti. Lui credette da subito…..